Simonetta Betti

La regolazione emozionale

“Le emozioni non sono né positive né negative: sono solo elementi della nostra energia vitale. Ognuna di loro ha una sua propria funzione”

(Elisabeth Couzon)

 

Le emozioni sono nostre alleate e ci aiutano a conoscere noi stessi e il mondo che ci circonda, ma quando diventano ‘tiranne’ ci fanno stare male e soffrire.

Le ‘emozioni tiranne’ si possono manifestare o come comportamenti impulsivi e in questo caso sono spesso coinvolti anche pensieri e comportamenti inadeguati, o come ipersensibilità emotiva che consiste in uno stato di agitazione sia che si tratti di emozioni positive che di emozioni negative.

I comportamenti impulsivi possono avere conseguenze sulla vita di relazione e personale, “…  guidare come un pazzo a fari spenti nella notte, per vedere se poi è tanto difficile morire… tu chiamale ,se vuoi, emozioni…”(Lucio Battisti )

L’ipersensibilità emotiva minaccia l’autostima “…ogni volta che ho un po’ di ansia diventa per me un terrore, se vedo una scena commovente non smetto di piangere” (Lucia, 30 anni)

Regolare le emozioni è frutto di un lavoro personale che consiste nel comprenderle e nel pacificarle: tutte le strategie per un buon equilibrio emozionale richiedono di essere in grado di accoglierle e riconoscerle, di regolarle, di proteggerle. 

 

  1. Accoglierle significa fermarsi e prendere uno spazio di tempo per sentirle; dare un nome all’emozione e, se possibile, scrivere ciò che si sta provando; comprendere nel dettaglio ciò che ha scatenato l’esperienza emozionale e anche ciò che questa esperienza ci fa provare nel corpo, nei pensieri, verso chi è rivolta e cosa ci spingerebbe a fare.
  2. Regolarle significa farsi da parte nei confronti di emozioni dolorose, respirare in modo calmo e lasciare il tempo necessario perché l’intensità emotiva diminuisca; quando invece si provano emozioni piacevoli  fermarsi per assaporarle e gustarle con calma, e magari anche amplificarle.
  3. Proteggerle significa limitare -quando possibile-  situazioni stressanti in quanto queste situazioni sono le grandi ‘disregolatrici’ dell’equilibrio emotivo. Significa anche limitare relazioni sociali che attivano confronti e paragoni, quindi possibili emozioni di devalorizzazione, di insoddisfazione, di insicurezza e di ostilità. Significa prendersi cura di noi stessi e di bisogni fondamentali del nostro corpo, facendo attività fisica regolare, trascorrendo almeno qualche ora a settimana nel verde, mangiando in modo sano.
    Riconquistare potere sulle nostre emozioni apre una strada non solo verso un maggior benessere, ma anche verso una maggiore libertà.