Un calciatore professionale sta per scendere in campo, da molti mesi è disturbato da dolori allo stomaco che iniziano al mattino del giorno in cui c’è la partita. Una studentessa universitaria, brava e studiosa, inizia a vomitare due giorni prima dell’esame. Un manager ha scariche di diarrea prima di fare una presentazione in pubblico.
Mi riferisco a tre pazienti che ho conosciuto e trattato nell’Unità di Gastroenterologia del Policlinico San Donato.
Esami clinici più volte ripetuti non evidenziarono un problema organico in nessuno di loro, e quindi la diagnosi fu: “disturbi funzionali”.
Per queste tre persone, come per tante altre, la prestazione provoca stress: il cervello nel momento in cui percepisce questo stress invia una serie di impulsi che attivano il Sistema Nervoso Autonomo Simpatico e Parasimpatico, il principale responsabile della regolazione e del controllo di funzioni vitali, involontarie ed automatiche, del nostro organismo. Fra queste la respirazione, la digestione, la circolazione sanguigna. Quando lo stress è ripetuto possono verificarsi alterazioni del Sistema Nervoso Autonomo con conseguenze sul buon funzionamento dello stomaco e dell’intestino. Ma non basta, anche la memoria e l’attenzione sono sollecitate dalle conseguenze dello stress sul benessere , memorizzano i sintomi disturbanti e si pongono in uno stato di allerta chiamato ‘ipervigilanza’ che induce un circolo vizioso: ogni una nuova prestazione anticipa il disturbo che così diventa cronico. Qui sta l’origine del colon irritabile, del vomito ripetuto, del dolore gastrico, dell’acidità di stomaco.
I farmaci spesso non sono sufficienti a risolvere del tutto il problema.
Lo psicologo può essere di aiuto solo se possiede questi tre requisiti:
Il lavoro psicologico, che si svolge in 6/8 incontri di un’ora ciascuno occupa tre ambiti : la respirazione diaframmatica guidata e la consapevolezza del rilassamento e della contrazione di testa, tronco, arti ( protocollo Mindfulness Based Stress Reduction );la riduzione dei processi di attenzione e memoria attivati nei confronti dell’aspettativa dei sintomi (apprendimento di strategie di coping efficaci); l’attivazione di risorse inconsce per il controllo, tramite visualizzazioni, del processi che avvengono nell’apparato digerente (protocollo di Ipnosi Clinica per i processi Gastroenterici).