Simonetta Betti

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L’auto sabotaggio

Se ti capita di fare consapevolmente delle azioni che con molte probabilità ti porteranno all’insuccesso, questo è un atto di auto sabotaggio.

Può trattarsi di un test universitario, di una presentazione da tenere in pubblico che riguarda la tua persona, di una performance lavorativa, di una prestazione sportiva, o anche di una relazione importante.

 

Qualche esempio: Marco decide che non rivedrà il giorno prima la sua presentazione, Gianni ha una gara di corsa e non si allena, Francesca ignora le richieste del suo partner, anche se sta bene con lui. 

Molto spesso questi comportamenti non portano al successo. 

Si tratta di autodistruttività o di masochismo? 

Le ultime ricerche propongono una diversa spiegazione dell’auto sabotaggio: si tratta di un comportamento che le persone mettono in atto per proteggere l’auto-stima ed ‘ammorbidire’ le paure di fallimento ed abbandono. Fai una presentazione e questa non riscuote successo? E ‘meglio pensare che la causa sia dovuta alla mancata preparazione invece di ammettere che i contenuti erano inadeguati e poveri di informazioni significative. Arrivi ultimo ad una gara? L’autogiustificazione è pronta: è successo perché non ho fatto allenamento. Il fidanzato mi ha chiesto più volte di modificare un po’ il mio abbigliamento ed io non lo ho mai ascoltato? Sicuramente questa è la causa che lo ha spinto a lasciarmi.

 

In sintesi: l’auto sabotaggio sarebbe un modo per proteggere il tuo IO trovando scuse perfette nei confronti del rifiuto e del fallimento. 

 Aiuta a sentirsi meglio con se stessi ed è anche un modo per proteggere la propria immagine agli occhi degli altri.

Ma alla lunga questa strategia aumenta le possibilità che si fallisca e si venga rifiutati. Quindi è meglio che prepararsi per una presentazione o che allenarsi per una gara o impegnarsi a non ignorare le richieste del proprio partner. 

Se sei scivolato/a nella rete dell’auto sabotaggio arriva il momento di interrompere questo comportamento.

 Una buona strategia è quella di attivare un ‘assetto mentale’ più funzionale (Mastery Mindset) che consiste nel credere che le proprie capacità possono essere migliorate, che la mente è flessibile e che mettersi in gioco è un rischio da correre.

 Cerca quindi in futuro di fare il meglio che puoi prima della tua presentazione o di allenarti per una gara di corsa o di cercare di ascoltare le richieste del tuo partner. L’autostima per crescere  si nutre delle sfide che facciamo con noi stessi, il giudizio viene dopo .