Simonetta Betti

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I nostri sogni

Forse c’è qualcosa di peggio dei sogni svaniti:

perdere la voglia di sognare ancora

 (Sigmund Freud)


Cosa fare per ricordarli?

Otto suggerimenti:

  1. Cena leggera, camera areata prima di dormire, luci basse, una tisana (se piace)
  2. Evitare eccesso di alcol o sonniferi.
  3. Se invece i sonniferi sono necessari seguire la dose prescritta dal medico.
  4. Computer, cellulari e altri schermi vanno spenti almeno ½ ora prima di dormire.
  5. Prima di andare a dormire è importante prendere qualche minuto per salutare il mondo esterno e lasciare spazio all’immaginario.
    Potete andare ad una finestra e mentre guardate il cielo, le nuvole, le stelle, la luna ripercorrete la vostra giornata come foste di fronte ad un film. Se vi arrivano emozioni positive assaporatele di nuovo.
    Se invece qualcosa è andato storto o vi ha fatto arrabbiare o vi sentite stressati le migliori strategie per staccare la spina richiedono un minimo di impegno.
    Io suggerisco queste pratiche: meditazione, respirazione guidata, mindfulness, autoipnosi.
    Rabbia e collera dovute a frustrazione producono noradrenalina, un neurotrasmettitore che inibisce il sonno e il sogno.
  6.  Quando siete nel vostro letto e avete spento la luce dite a voi stessi “Questa notte vorrei ricordare i miei sogni”. Questa semplice frase crea un ponte fra coscienza ed inconscio ed aiuta la memoria al risveglio.
  7. Se non vivete soli, al mattino raccontate anche brevemente i vostri sogni. Potete scambiarli con il/la partner e, se avete figli, chiedete loro che cosa hanno sognato. Oltre ad essere utile per ricordare i sogni, il fatto stesso di raccontarli crea intimità.
  8. Procuratevi un quaderno che chiamerete “Il diario dei miei sogni” svegli scrivete 2/3 parole chiave per ricordarli.
    Se nel sogno o nei sogni che avete fatto ha dominato un colore, portate con voi un qualsiasi oggetto di quel colore durante la giornata. E ‘un piccolo gesto simbolico per aprire uno spazio diurno ai sogni, per prendere un po’ più di confidenza con loro, per farli diventare vostri alleati.
 
In un percorso di psicoterapia i sogni sono merce utile e preziosa, bisogna “saccheggiarli”, come dice Yalom, usarli in modo pragmatico e contestualizzarli nel ‘qui’ ed ‘ora’ della storia del paziente. 
Sono di grande aiuto per la consapevolezza.