Simonetta Betti

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Le risorse di Anna

Parola chiave del lavoro ipnotico: le risorse. Ovvero quel serbatoio di energia fatto di esperienze passate, o di esperienze create e vissute durante la seduta, grazie alle quali è possibile attivare il cambiamento.

Anna è una studentessa della facoltà di lettere, a seguito di dolorose vicende familiari è vittima di attacchi di panico che le impediscono di affrontare i pochi esami che le mancano per laurearsi. 

Al nostro terzo incontro, durante una seduta di ipnosi regressiva, inizia a sorridere e dice “Sono seduta sulle gambe di mio nonno che mi sta raccontando una storia: ci sono un uomo ed una donna che devono raggiungere con fatica la cima di una montagna per motivi di vita o di morte.  La voce del nonno cambia spesso tono e ritmo proprio come se seguisse i passi di queste persone. Finalmente arrivano   in vetta ed io mi sento rilassata, tranquilla”. 

Questo materiale è stato da me ‘rimpastato’ e utilizzato per creare una suggestione ipnotica dove ci fossero la presenza positiva del nonno, e la sfida coraggiosa fatta dalle due persone per un motivo importante.  L’obiettivo che volevo raggiungere era quello di portare Anna ad uno stato della mente proattivo che le consentisse di studiare con più serenità, di riprogrammare la data di esame e di affrontarlo, avendo sempre accanto la presenza del nonno, figura chiave di calma e di amore.  

La pratica di autoipnosi svolta quotidianamente ha allenato la sua mente e il suo cuore a raggiungere la vetta!

Mancavano ancora 5 esami e la tesi. Su richiesta di Anna abbiamo fatto una seduta di ipnosi   prima di ogni prova.

Il giorno in cui ha discusso con molto orgoglio la sua tesi sono stata fra i comuni invitati. Del mio aiuto non c’era più bisogno.

 

Il nostro cervello possiede quella flessibilità cognitiva sulla quale lavora la trance ipnotica attingendo dal cassetto della memoria esperienze positive che si trasformano in risorse per affrontare prove e problemi attuali.

Se invece la memoria non è in grado di fornire risorse, sta all’ipnoterapeuta indurre nel paziente immagini mentali e sensazioni positive, calibrate sulle esperienze e sullo stile cognitivo ed emotivo della persona. Obiettivo è creare uno stato della mente che, accompagnato da una regolare pratica di autoipnosi, sia in grado di gestire stati della mente fortemente disturbanti come sono gli attacchi di ansia/panico da prestazione.